LO PSICOTERAPEUTA CHE FA PER ME

I terapeuti non sono tutti uguali: ci sono professionisti capaci ed esperti, “lavoratori autonomi”, sempre disponibili, incoraggianti, molto empatici. Ma anche incompetenti (come in tutte le professioni) e tanti ciarlatani pericolosi che procurano danni, anziché curare, se non proprio personaggi senza scrupoli, improvvisatisi con lo scopo unico di spillare quattrini sfruttando l’ignoranza altrui.

 

QUALE E’ IL PRIMO PASSO DA FARE?

Il primo accorgimento importante da seguire nella scelta di un bravo professionista sanitario, qualunque sia la sua specialità, è accertarsi sempre che sia iscritto ad uno dei due ordini professionali (Psicologi o Medici).

In un ambito molto delicato come quello dei “problemi della psiche” (disturbi comportamentali, emozionali e del sistema cognitivo) ci sono purtroppo anche tanti ciarlatani che si spacciano per terapeuti, “consulenti”, “ricercatori”, “studiosi”, “esperti”. Oppure anche utilizzano, indebitamente e furbescamente, il suffisso “psico-” senza aver titolo, ma soprattutto senza una regolare iscrizione ad un ordine professionale sanitario, che rappresenta una tutela per il cliente.

Inoltre se qualcuno dice che è “terapeuta” non significa che abbia seguito un idoneo addestramento. Le persone possono oggi autodefinirsi terapeuti, psicoterapeuti, analisti o “consulenti” matrimoniali di coppia o sessuali, o ipnotisti o sessuologi e non aver seguito un idoneo percorso universitario o comunque formativo, con idoneo riconoscimento ordinistico dello stesso da parte dell’Ordine professionale di appartenenza (“…il Consiglio dell’Ordine ha deliberato la validità della sua certificazione e pertanto le è stato consentito l’esercizio dell’attività psicoterapeutica”).

Sebbene tale prassi sia poco comune all’estero, in Italia è ancora possibile che succeda.

 

UNA TELEFONATA

Nei casi dubbi conviene pertanto telefonare agli Ordini professionali, presenti in ogni capoluogo di regione, chiedendo

  • se il  terapeuta risulta iscritto,
  • se è abilitato ad esercitare (la psicoterapia, ad esempio),
  • se è veramente specializzato in tale o tal altra disciplina.

Infatti tanti si autodefiniscono anche “specialisti in...” dopo un corso di laurea magistrale (tre anni di base, più due di “specializzazione”) o dopo aver seguito un corso privato di una associazione, giuridicamente non riconosciuta o anche “riconosciuta” (anche se “collegato” all’università o tenuto da docenti pubblici).

Al massimo il professionista che si presenta come “specialista” può avere conseguito un perfezionamento universitario post lauream che, per quanto organizzato e tenuto in una università italiana, non costituisce un titolo di “specializzazione” da esibire in forme pubblicitarie scritte (carta intestata, biglietti da visita, curricula su Internet), ma solo un “perfezionamento in… “

 

LA RICERCA IN INTERNET

Per risolvere un dubbio si può intraprendere una ricerca in Internet, sui siti degli Ordini professionali digitando, nelle apposite aree, il nome del professionista. L’ordine professionale, comunque garante per i titoli dell’iscritto, rilascia una certificazione, esibibile a richiesta da qualsivoglia psicoterapeuta, di “riconoscimento dell’attività psicoterapeuta”, equivalente ad una abilitazione all’esercizio della psicoterapia.

liberamente tratto da Paolo G. Zucconi, Il Manuale pratico del benessere, Edizioni Ipertesto, pag.517