PREVENIRE PRIMA DI CURARE!

Nel caso di assenza di una specifica patologia diagnosticabile, la persona ancora sana che si propone il mantenimento del benessere  globale e il miglioramento della qualità della vita individuale, riducendo i segni dell’invecchiamento e le probabilità di rischio di contrarre episodi acuti delle più comuni psicopatologie derivanti dallo stress, aumentando le prestazioni e le abilità di difesa verso gli eventi di vita stressogeni, può impegnarsi in un programma profilattico di prevenzione psicologica (o medica).

 

La psicologia preventiva si rivolge a persone prive di patologie in essere.

 

Tuttavia qualsivoglia percorso preventivo non va organizzato rapsodicamente, così come si assemblano le pedine di un puzzle, senza avere una idea organica del tutto e un regista supervisore (medico o psicologo con specializzazione quadriennale), competente nella disciplina, che strutturi e organizzi le varie componenti preventive, adattandole alla persona, secondo il principio del “maid tailored”.

 

In conclusione, mentre riesce difficile vedere dei successi in un programma terapeutico che la persona si organizza da sola, per conto proprio, riesce meno difficile, invece considerare un percorso preventivo individuale, comunque organizzato e strutturato, se pur con i dovuti limiti.

I limiti si riducono rivolgendosi sempre allo specialista

 

liberamente tratto da: Paolo G. Zucconi, Il Manuale pratico del benessere, Edizioni Ipertesto, pag.532